“NON MOLLARE MAI”: IL MESSAGGIO DEGLI IMPRENDITORI ALESSANDRO E MARCO FLORIO

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Intervista pubblicata il 26 Febbraio 2022 sul giornale voglioviverecosi.com

“Volevamo rimetterci in gioco e lo stop forzato del Covid ci è servito non solo per ripensare alla nostra storia, ma soprattutto per progettare una vera e propria rinascita, con l’unica differenza che questa volta non saremmo stati da soli. Perché avevamo capito che volevamo vivere così, dando una svolta che non fosse solo professionale ma anche umana”.

La ‘svolta social’ di Alessandro e Marco Florio e i nuovi progetti della loro azienda iDROwash.

Alessandro, ormai sono passati alcuni anni dal giorno in cui insieme a tuo fratello Marco, avete dato vita alla vostra impresa specializzata in pulizie professionali. Anni di sacrifici ma anche di grandi soddisfazioni. Fino al 2020, precisamente l’anno in cui è comparso il Covid.

Il Covid è stato un vero e proprio tsunami anche per chi di mestiere fa le pulizie, compresi noi di iDROwash (www.iDROwash.it) l’impresa di pulizie specializzata in idrolavaggi innovativi che abbiamo creato nel 2013. Una situazione complessa, perché come settore siamo stati tra i primi a trovarci in prima linea a dover affrontare un virus sconosciuto, quando non c’erano vaccini eravamo noi delle pulizie a occuparci delle sanificazioni, per molti mesi l’unica “arma” di contrasto al virus. Ma se da un lato il nostro settore aveva un importante aumento di lavoro, dall’altro lo stop forzato di molte attività che nel solo 2020 ha contribuito a un calo del 15% del fatturato complessivo del settore. Un fenomeno che, in un articolo dello scorso 31 Agosto, il Sole 24 ore ha definito “Il lato oscuro dello smartworking”. Insomma senza turismo sono rimasti chiusi la maggior parte di alberghi, ristoranti, bar e molte altre attività che vanno dallo sport agli spettacoli. A cui si sono aggiunti migliaia di uffici e mezzi pubblici che per il fenomeno dello smartworking rimangono vuoti, inutilizzati e quindi non necessitano neppure di essere puliti e sanificati. Problemi e difficoltà che non sono ancora del tutto superati e che purtroppo si sono sommati ad altri con cui il settore si trova da anni a fare i conti.

Poi c’è stata la cosiddetta “svolta”, nata dall’apertura di un gruppo su Facebook dedicato al settore. Raccontaci com’è andata.

È qui su Internet, e più in particolare su Facebook che è avvenuto un piccolo miracolo. Perché quasi per caso abbiamo iniziato a conoscere altre imprese e altri professionisti, nostri colleghi, anche loro costretti ad affrontare analoghi problemi. Da qui è nato un dialogo e un confronto, sembravamo quasi uno di quei centri di ascolto per persone in difficoltà. Un dialogo e un confronto che è cresciuto giorno dopo giorno, anzi è letteralmente esploso. Sì, perché dai quattro che inizialmente eravamo, a dicembre 2021 eravamo più di 10mila. E il tamtam sulla rete non si arresta e così il numero di colleghi che si iscrivono a Pulizie. Questo il nome della nostra nuova Avventura, un gruppo su Facebook che in poche settimane è diventata la Community Italiana delle Pulizie, ma anche un vero e proprio Osservatorio sul settore (questo il link: www.facebook.com/groups/1439233049754286).

Nel giro di poco tempo, il gruppo ha raggiunto un cospicuo numero di utenti: “Quasi per caso abbiamo iniziato a conoscere altre imprese e altri professionisti, nostri colleghi, anche loro costretti ad affrontare analoghi problemi. Da qui è nato un dialogo e un confronto”. Quanto è stato d’aiuto, questo confronto, a voi e a chi come voi si è trovato a vivere questo periodo nefasto?

Il confronto è stato provvidenziale, come la bussola per il marinaio in mezzo alla tempesta. Basti pensare al Far West delle sanificazioni che si è scatenato durante il primo lockdown. Un fenomeno, quello dell’abusivismo, non nuovo per il settore, ma che durante la pandemia ha probabilmente toccato il suo apice.

Non esageriamo se diciamo che ne abbiamo viste di tutti i colori. In questi casi, senza confronto, rischi di perdere davvero l’orientamento. Una difficoltà che si andava ad aggiungere alle altre con cui il settore da anni combatte, perché nonostante la pandemia ci abbia ancora una volta mostrato l’importanza di pulito e igiene, nell’immaginario comune questo mestiere non gode di alcuna considerazione. Viene davvero visto come l’ultimo dei lavori e come qualcosa per cui i soldi spesi sono sempre troppi. Un contesto articolato e complesso di cui ci siamo occupati in un libro che abbiamo recentemente pubblicato. Si intitola “La trappola del pilota automatico: Scopri perché devi leggere subito un libro sulle pulizie” edito da Edizioni Ultra. Un libro che, alla luce dell’emergenza sanitaria ancora in corso, elenca i motivi per cui sia urgente ripensare il concetto di igiene e pulito. Una sorta di racconto di viaggio, che ci porta a capire quanto siamo stati ingenui a credere di poterci disinteressare del pulito senza subirne le conseguenze. E un modo, assieme alle altre iniziative che portiamo avanti come Community Italiana delle Pulizie, per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del nostro lavoro.

Mi hai parlato di nuovi progetti per quel che riguarda la vostra azienda. Di cosa si tratta?

Abbiamo appena lanciato il sito ufficiale che trovate a questo link www.pulizie.social, dove è attiva una sezione dedicata alla formazione per i colleghi del settore, ma che è anche una vetrina per raccontare al mondo il nostro lavoro così da contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del pulito e dell’igiene. Stiamo poi lavorando anche ad altri progetti che spaziano dalla digitalizzazione delle imprese di pulizie (molte delle quali lavorano ancora solo con il passa parola e non hanno siti e profili social) alla sostenibilità ambientale, non solo nel solco tracciato dal green new deal europeo, ma anche in quello dell’esperienza che abbiamo maturato con la nostra Azienda: iDROwash.

Da imprenditore che si è trovato a vivere come altri un periodo di estrema crisi, qual è il messaggio che ti senti di dare?

Non mollare mai e avere sempre un business plan di riserva. Per noi è stato come ricominciare, come quando abbiamo lanciato la nostra startup, poi diventata iDROwash: quell’impresa di pulizie che si è fatta conoscere per l’innovativo sistema di idrolavaggio. Insomma volevamo rimetterci in gioco e lo stop forzato del Covid ci è servito non solo per ripensare alla nostra storia, ma soprattutto per progettare una vera e propria rinascita, con l’unica differenza che questa volta non saremmo stati da soli. Perché avevamo capito che volevamo vivere così, dando una svolta che non fosse solo professionale ma anche umana. Perché oltre i numeri ci sono le persone, quelle delle migliaia di colleghi e colleghe che si sono uniti alla Community Italiana delle Pulizie.


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