LA BIBLIOTECA PULIZIE SI ARRICCHISCE CON L’ARRIVO DAL GIAPPONE DI 7 RARISSIMI MANUALI SULLE PULIZIE. ECCO PERCHÉ SONO COSÌ IMPORTANTI

Condividi

di Alessandro e Marco Florio

Sette manuali sulle pulizie sono finalmente arrivati. Sette rarissimi e introvabili testi sulle pulizie sono finalmente nella disponibilità della Biblioteca Pulizie. Certo parlare di libri ad un settore che non legge neppure le etichette dei flaconi di detersivo può sembrare assurdo, ma il ritrovamento di queste pubblicazioni è davvero importante.

La scoperta della loro esistenza risale alla scorsa estate, grazie alla lettura di un altro libro. Libro che faceva riferimento al primo esemplare al mondo di una macchina lavasciuga automatica, correva l’anno 1978. Dal nome di quella macchina, siamo prima risaliti alla sua foto in bianco e nero, e infine alla sua scheda tecnica. Tutto scritto con ideogrammi giapponesi.

Naturalmente quando si fanno queste ricerche, soprattutto su qualcosa che risale ben prima dell’avvento del web e dei social, riuscire a trovare qualcosa è tutto tranne che scontato. Abbiamo infatti dovuto tradurre e leggere centinaia di pagine di uno sconosciuto e per noi complicatissimo forum online. Per scoprire, che se da un lato non vi erano tutte le informazioni che stavamo cercando, vi erano però citati i famosi 7 libri di cui vi stiamo parlando.

Da qui trovare chi potesse venderceli non è stato complicato, anzi con nostra sorpresa il loro costo era del tutto irrisorio, poche decine di euro. A rendere però complesso il loro arrivo in Italia è stato un problema logistico, di spedizione. Insomma non potendo andare noi, abbiamo dovuto trovare chi fosse disponibile a fare da tramite, visto che il libraio non gestiva spedizioni fuori dal Giappone.

Ad ogni modo tutto si è concluso bene, anzi la lettura di questi testi, sta già portando i primi frutti. Insomma che il Giappone fosse un Paese ricco dal punto di vista della scienza del pulito era cosa nota, ma che fosse altrettanto attivo nella pubblicazione di libri e manuali sulle pulizie ci era ancora sconosciuto. È infatti molto più vasta la loro attività editoriale, e questi 7 volumi non sono che alcuni dei titoli stampati nel recente passato.

Un po’ al contrario di come avviene qui da noi, dove salvo rare eccezioni (chi vi scrive è una di queste), nessuno ha mai pensato di investire per davvero nella cultura del pulito, o se lo ha fatto non è fin qui riuscito nell’intento di cambiare lo status quo. Ma questa è una divagazione di cui ci siamo già occupati in altre riflessioni.

Tuttavia il Giappone ci sorprende, perché non solo produce cultura, ma tramite una specie di Istituto delle Scienze dei Sistemi del Pulito (istituto che rispecchia in parte l’attività che rivendichiamo con orgoglio di portare avanti da queste pagine) ne favorisce la diffusione. Insomma le analogie al rovescio con il nostro Paese si sprecano.

Certo potremmo continuare ancora a lungo nell’impietosa disamina di queste abissali differenze, ma è anche pur vero che il nostro intento non è quello di infierire ma di spiegare perché aver portato in Italia questi testi sia molto importante per tutti quanti noi.

Insomma non solo la Biblioteca Pulizie si arricchisce di nuovi e importanti volumi che si vanno ad aggiungere a quelli in lingua italiana, inglese, tedesca, francese, polacca e ora anche giapponese. Ma grazie alla loro lettura siamo ora in grado di cogliere le già citate differenze tra Paesi diversi e poterci così ispirare per migliorare.

Non da meno è poi l’accrescimento dell’influenza che questa Community ha verso altri Paesi. Insomma che il nostro progetto abbia iniziato un percorso di internazionalizzazione è fuori discussione. A darcene conferma sono quegli oltre 15.000 lettori esteri che sono stati presenza fissa nel corso del 2023.

Dopotutto se ai giapponesi vogliamo pensare di vendere qualcuno dei ritrovati della scienza e della tecnica del pulito di cui il nostro Paese è ricco, non possiamo prescindere dal cercare di capire come loro intendano il pulito e l’igiene.

Ma questi sono discorsi che ci dovrebbero far divagare ben oltre le finalità di questa riflessione, motivo per cui le rinviamo ad altra occasione. Anche perché la traduzione degli ideogrammi del giapponese ci terrà impegnati.

Fonte foto: il web


Condividi