NO, MORANDI NON È UNO DI NOI. ECCO PERCHÉ QUELLO PORTATO IN SCENA A SAN REMO È SOLO UNO STEREOTIPO CHE FA MALE AL SETTORE

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Morandi è uno di noi! È questo in estrema sintesi quello che, ricondividendo la foto del famoso cantante, attore, presentatore, molti colleghi e colleghe si sono sentiti di gridare al mondo dai loro profili social. Altri poi si sono cimentati nel dare addirittura dei consigli che, dall’alto della loro “esperienza”, suggerivano l’uso di strumenti professionali.

Altri ancora di noleggiare attrezzature robotiche, altri che sarebbero corsi loro a pulire, insomma non dev’essere parso vero che un vip prendesse in mano una scopa e si prodigasse a ripulire il palco, quel lavoro che poi loro svolgono tutti i giorni così abituati a essere trattati (da una società che giudica ancora oggi le pulizie come l’ultimo dei lavori) con indifferenza e anche disprezzo.

Dopotutto che si parli del tuo lavoro in prima serata al più importante evento televisivo dell’anno non poteva che suscitare tutto questo, soprattutto se chi svolge questa attività lavorativa lo fa senza rendersi conto che quel siparietto (organizzato e non improvvisato) è solo il concentrato di tutti i luoghi comuni sulle pulizie.

Insomma la rappresentazione stereotipata del nostro lavoro che invece di indignarci ha perfino attirato i nostri applausi. Ecco che decenni di iniziative fatte per elevare il valore del nostro lavoro, per far sì che sia riconosciuta anche economicamente l’importanza del pulito, vengono riportati alla loro reale dimensione: un fallimento.

Sì perché pensate se al posto di una scopa da 5€ (quelle che vendono anche gli ambulanti abusivi che ti suonano al citofono la domenica mattina) fosse entrato in scena il meglio che il settore delle pulizie professionali ha da offrire per pulire. Ecco riuscite a immaginare se dietro a Morandi fosse entrato in scena un robot automatico che puliva tutto facendo sembrare fuori luogo quella scopa da 4 soldi e con essa tutti i luoghi comuni sulle pulizie?

Ecco pensateci la prossima volta che il vostro lavoro viene ridicolizzato in mondovisione, e pensateci anche quando ricondividete compiaciuti quello che è solo uno stereotipo che fa male al settore, cioè a voi e al vostro lavoro.

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