COSA C’ENTRA UN ARBITRO DI CALCIO CON LE PULIZIE? VE LO SPIEGHIAMO QUI!

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Anche in questi giorni abbiamo letto su alcuni profili social che qualcuno (sedicenti esperti del pulito) ha suggerito di creare un’ASSOCIAZIONE DI CATEGORIA o ORDINE PROFESSIONALE a difesa del settore delle pulizie.

ECCO COSE NE PENSIAMO NOI

Sulla carta e nelle intenzioni tutte queste proposte sembrano ottime, chi non vorrebbe essere tutelato e difeso contro i fenomeni dell’abusivismo e della guerra dei prezzi che minano questo settore?

Evidentemente nessuno, ma vi siete mai chiesti cosa succederà l’istante dopo che questi ENTI saranno stati creati?

La prima cosa che probabilmente faranno è cercare in tutti i modi di far approvare una qualche legge (che al fine di tutelarci) finirà anche per obbligarci (per potere esercitare il nostro lavoro) ad essere iscritti al loro nuovo ALBO.

La seconda cosa che di certo faranno è buttare fuori dal loro ALBO (e quindi impedire di svolgere il nostro lavoro) tutti quelli che non si “adegueranno” alle loro nuove regole.

Se qualcuno pensa che questo non sia possibile basta guardare cosa accade in casa altrui, chi un ENTE a cui essere iscritto e a cui sottostare non ha alternativa.

Ed è qui che la storia di Alessandro Iuliano giovane arbitro di Mestre, ci ricorda che chi non si “adegua” alle “regole” viene sospeso (probabilmente anticamera della definitiva espulsione) fino al 2024 perché sul suo profilo TikTok (con oltre 180.000 seguaci) spiegava le regole del calcio senza essere stato autorizzato dai sui “capi”.

Per quanto possa sembrare assurdo, per l’AIA (Associazione Italiana Arbitri), gli arbitri non possono intervenire su giornali, tv e social senza autorizzazione dei vertici.

Se scriviamo questa riflessione è perché sempre in questi giorni qualcuno ci “suggeriva” quali dei vostri commenti e post avremmo dovuto censurare e anche chi di voi avremmo dovuto allontanare da questa Community.

Ora non sappiamo se questi censori siano anche favorevoli a queste ASSOCIAZIONI o ENTI e neppure se siano quelli che le propongono come un bene per il settore, ma cosa accadrebbe se questo modo di pensare prendesse il sopravvento in un neonato ALBO delle pulizie?

Per questo è necessario siate messi in guardia che non sempre chi a parole dice di volervi aiutare poi sia in grado di farlo, ma anche lo fosse, non è detto che questo sia un bene per il settore, cioè per noi.

Insomma riuscite a capire quale sia l’immenso valore della libertà? Ma anche di far parte di una Community come la nostra e quindi di non far parte del loro ALBO?

È lo stesso Alessandro Iuliano, il giovane arbitro, che in un video, spiegando l’accaduto (la sua versione dei fatti), mette in guardia i suoi colleghi perché non subiscano analoghi provvedimenti disciplinari qualora facciano un uso dei social “non autorizzato”.

Una storia ripresa in queste ore da molti quotidiani nazionali sui quali è possibile leggere alcuni virgolettati in cui il giovane arbitro ricorda come oggi i social network sono fondamentali, e che l’AIA potrebbe sfruttarli per confrontarsi con i tifosi, visto che tra i fan e gli arbitri esiste ancora una barriera.

Un messaggio che in qualche modo è rivolto anche ad ognuno di noi, che di mestiere facciamo le pulizie, che almeno per ora possiamo ancora essere liberi di usare i social senza nessuno che ce lo possa impedire.

Credit: Foto: Instagram “Arbitrino” Alessandro Iuliano.

Come Community continueremo a monitorare da vicino la situazione, consigliandovi di seguire il sito ufficiale della Community Italiana delle Pulizie (www.pulizie.social) e di iscrivervi alla newsletter (Cliccando QUI) per non perdere aggiornamenti e novità in anteprima.


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