QUALI SONO I FATTORI CHE INCIDONO SULLA PRODUTTIVITÀ ORARIA NELLE PULIZIE?

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Considerato che la principale voce di spesa per un’impresa di pulizie è il costo del personale addetto alle pulizie, e che i prezzi del pulito sono spinti al ribasso per la guerra commerciale tra operatori, se da un appalto di pulizie si vuole avere un guadagno è necessario avere ben chiaro il concetto di produttività oraria, perché in estrema sintesi indica il buon andamento economico dell’appalto di pulizia.

Un modo per calcolare la produttività oraria nelle pulizie è quello di dividere il totale dei metri quadrati per il numero di ore necessarie per pulire. Essendo un rapporto e non potendo ridurre i metri quadrati (nessun cliente sarebbe felice se pulissimo metà degli ambienti che ci ha commissionato), l’unico modo per aumentare la produttività è ridurre le ore necessarie per pulire.

A prima vista sembrerebbe che la velocità con cui si pulisce sia il fattore chiave, insomma far correre i dipendenti. Tuttavia spingere sull’acceleratore non solo ci fa ridurre i tempi ma finisce per influire anche sulla qualità di lavoro che offrirà al cliente più di un valido motivo per lamentele e contestazioni.

 Tuttavia per ridurre i tempi di lavoro senza influire sulla qualità così da aumentare la produttività oraria è possibile ma per farlo bisogna sapere su quali fattori agire.

ANALISI E PROGRAMMAZIONE

Scrivere nero su bianco come gestire il tempo riduce errori e velocizza il lavoro. L’idea è quella di avere procedure codificate per l’esecuzione di ogni attività, ogni procedura è come un elenco dettagliato di istruzioni da seguire alla lettera per rispettare i tempi di lavoro. Insomma non si deve impiegare tempo per decidere come organizzare il lavoro perché qualcuno lo ha già previsto. Per questo è altrettanto importante saper anche analizzare. Insomma senza analisi non c’è programmazione.

POSIZIONE E GESTUALITÀ

L’idea è quella di ridurre i tempi di lavoro tenendo conto della posizione che si assume e dalla gestualità (i movimenti) che l’operatore esegue per pulire. Un esempio è organizzare e raggruppare tutte quelle attività che necessitano di essere eseguite nella stessa posizione compiendo lo stesso gesto. Insomma evitare di saltare dal pulire il piano di una scrivania (attività che si ipotizza sia svolta in piedi e senza ausilio di scale o attrezzi telescopici) alla pulizia del lampadario (attività che si ipotizza sia svolta con ausilio di scale o attrezzi telescopici). Prima si puliscono tutte le scrivanie e poi tutti i lampadari. In estrema sintesi ogni cambio di posizione e gestualità implica piccole ma significative perdite di tempo.

MACCHINE, ATTREZZATURE E PRODOTTI

Anche l’uso di specifiche macchine, attrezzature e prodotti per pulire consentono di ridurre i tempi di lavoro. E in alcuni casi anche avere due o più varianti della stessa macchina, attrezzatura e prodotto. Il maggior costo per avere diverse varianti potrebbe avere un senso se complessivamente ci consente di ridurre i tempi di lavoro.

La pulizia professionale è una cosa seria!

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