PER UN SETTORE CHE NON RIESCE A TROVARE ADDETTI ALLE PULIZIE, COSA CI PUÒ INSEGNARE LA STORIA DI ALÌ?

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È in questi giorni di fine agosto, giorni che dall’emergenza caldo siamo passati alle allerte meteo per i nubifragi di fine estate, che la storia di Alì, immortalato in questo scatto, diventa virale. Sotto un diluvio in sella alla sua bicicletta apparentemente incurante del finimondo che sta venendo giù dal cielo, effettua la sua consegna.

Uno dei tanti fattorini (o rider per dirla all’inglese) che sembra non abbiano alternative. Se vogliono mangiare devono consegnare cibo da asporto. Alla piattaforma che li tiene a “libro paga” non importa se fuori è troppo caldo o piove forte.

Per chi come Alì è pagato a consegne effettuate, sembra non esserci alternativa. È lo stesso ragazzo che in un articolo pubblicato sul quotidiano La Stampa, da cui apprendiamo la sua storia, afferma di non avere alternative.

Una storia che ci ha fatto riflettere, soprattutto alla luce delle innumerevoli difficoltà che il settore delle pulizie professionali ha nel reperire manodopera, addetti alle pulizie da impiegare.

Certo spesso queste difficoltà sono frutto di offerte di lavoro “al limite”, insomma che non invogliano i candidati ad accettare un lavoro già di per sé molto impegnativo e spesso anche poco retribuito. Tuttavia come Community Italiana delle Pulizie vorremmo poter dire a Alì che le alternative ci sono. Esistono molte imprese di questo settore, imprese serie, che stanno cercando chi come te pensa di non avere alternative.

Dall’altro lato come settore dovremmo impegnarci di più, non solo per dare a persone come Alì un’opportunità, ma prima di tutto per poter dire che un’alternativa c’è anche per loro. Non sapremo mai se Alì leggerà queste nostre parole ma almeno speriamo che ai tanti operatori che ci dicono di non riuscire a trovare addetti alle pulizie questa storia possa essere comunque utile.

Fonte foto: La Stampa

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