COME SI INDIVIDUANO E SI CLASSIFICANO I PUNTI CRITICI NELLE PULIZIE?
I punti critici nelle pulizie sono tutti quegli elementi che rappresentano un problema se non puliti. Un esempio di punto critico nelle pulizie potrebbe essere l’esterno dell’edificio che se non pulito funge da sorgente di sporco che il transito di mezzi e persone porta all’interno nell’edificio con la conseguenza di ridurre il livello igienico di pulizia degli ambienti e un aumento dei costi per mantenerli puliti.
Individuare i punti critici e classificarli vuol dire che andremo a individuare l’esatta posizione in cui si trovano (nel nostro esempio è l’esterno dell’edificio) e la natura del problema che la mancata o inadeguata pulizia comporta (nel nostro esempio lo sporco che viene introdotto con conseguente diminuzione del livello di pulizia e aumento dei costi per pulire).
Individuare e classificare i punti critici nelle pulizie è molto complesso e dipende da molti aspetti. Tra questi ci sono i microorganismi (virus, batteri e muffe), gli infestanti (insetti e roditori), sostanze fisiche e chimiche, aspetti estetici (superfici rovinate da mancata o errata pulizia) aspetti funzionali (ambienti e attrezzature sporche non sono agibili o utilizzabili), settore merceologico, ecc.
Un metodo empirico per aiutarci a individuare alcuni punti critici sono le lamentele del cliente. Spesso è proprio il cliente a segnalarci qualcosa che non sta funzionando come dovrebbe. Tuttavia molti operatori sottovalutano le lamentele considerandole una perdita di tempo, una bizzarria del cliente che non conosce gli aspetti più tecnici del lavoro delle pulizie, quando invece possono essere utili anche all’individuazione e classificazione dei punti critici nelle pulizie.
La pulizia professionale è una cosa seria!
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